la storia tra Amore e Psiche e il mito della passione contrastata raccontata da
Apuleio nelle Metamorfosi e perché ancora oggi ci fa sognare
Quella di Amore e Psiche è la storia di un amore travagliato, contrastato, minato di continuo dalle difficoltà. Una storia che ha ispirato pittori, scultori, poeti e scrittori, a cominciare da Apuleio che l’ha raccontata nelle Metamorfosi.
Amore e Psiche mito – La favola di Amore e Psiche è una delle poche della tradizione greca classica ad essere coronata da lieto fine. Secondo la tradizione, così ben efficacemente ripresa da Apuleio, Psiche era più giovane e la più bella di tre sorelle, talmente avvenente da suscitare l’ira e l’invidia di Venere. La dea della bellezza chiese allora ad Amore di aiutarla: avrebbe dovuto farla innamorare di un uomo umile e insignificante. Amore, penso, restò incantato dalla bellezza di Psiche. La portò nel suo palazzo senza rivelarle chi fosse e si recava a farle visita solo al calar del sole. Psiche restò invaghita dal suo misterioso amante ma non seppe vincere la curiosità. Spinta dalle sorelle, una notte illuminò il volto di Amore con una lanterna. Una goccia d’olio bollente fece svegliare quest’ultimo che, deluso, scappò via. Psiche lo cercò per tutta la terra, fin dentro al palazzo di Venere che, per metterla alla prova, la sottopose a quattro prove terribili, praticamente impossibili da superare. Psiche, però, grazie all’aiuto di esseri divini mossi a compassione, riuscì nella missione. Grazie all’aiuto delle formiche divise una gran quantità di semi in mucchi omogenei, con la complicità di una canna riuscì a prendere la lana dalle pecore dal vello d’oro, grazie ad un’aquila reale riuscì addirittura a riempire un’ampolla sacra dell’acqua di una fonte posta su una parete ripidissima, mentre grazie ai consigli di una torre parlante si recò negli Inferi e si fece consegnare da Proserpina un po’ della sua bellezza. Stanca dopo queste dure prove, Psiche vide la sua bellezza sciapita e pensò di recuperarne un po’ aprendo il vaso, cosa che le era stata proibita: cadde in un sonno profondo, da cui fu svegliata da Amore, che a sua volta la stava cercando per mari e per monti. Zeus donò ai due innamorati il dono dell’immortalità ed i due misero al mondo una figlia, Voluttà.
Amore e Psiche significato – Cosa si nasconde dietro un mito così intenso e appassionato? Il nome Psiche, che in greco vuol dire “anima”, rimanda all’autentico significato mistico della storia. La protagonista è una donna semplice e curiosa, che commette delle infrazioni alle quali può porre rimedio solo attraverso delle dure prove. La punizione è inevitabile, ma il percorso di purificazione (che prevede finanche una discesa agli Inferi) è in grado di restituire purezza alla giovane. La salvezza, l’amore, sono sempre possibili, a patto che ci sia un sentimento autentico, più forte di tutto e tutti.
Amore e Psiche istinto e ragione – Quella dei due protagonisti è anche una simbiosi tra l’istintualità propria dell’eros e la razionalità che soggiace all’interno di noi. Secondo Freud, Amore e Psiche rappresentano il connubio tra queste due forze dirompenti presenti all’interno della nostra mente. Una mediazione non sempre facile, anzi destinata ad essere messa costantemente alla prova ma che, come suggerisce il finale della storia, può portare alla felicità.
Amore e Psiche arte – Sono tanti gli artisti che hanno preso ispirazione dalla storia di Amore e Psiche. Canova, ad esempio, ha realizzato una famosissima scultura dedicata ai due celebri innamorati, Amore e Psiche che si abbracciano, conservata al Museo del Louvre di Parigi.
Il riferimento teorico fondamentale è la psicologia analitica di Jung, che ha saputo comprendere il percorso evolutivo della donna mediante lo studio antropologico dei miti ed ha riconosciuto nell’interiorità della donna una parte maschile (il cosiddetto Animus), così come nell’inconscio dell’uomo la presenza attiva di un principio femminile (l’Anima). L’uomo si sente attratto dal femminile, perché lì incontra la figura dell’Anima, la quale, come figura femminile interiore dell’uomo, spinge il maschile alla trasformazione, ad agire e ad affrontare nuove avventure dello spirito. Analogamente, la figura dell’Animus, come guida della Psiche, esercita l’effetto corrispondente sul femminile. L’Anima (che è cura, protezione, affettività) è la componente femminile presente nell’apparato psichico di ogni uomo, mentre l’Animus (che è controllo, ponderazione, riflessività, razionalità) è l’aspetto maschile presente nell’apparato psichico di ogni donna. L’Animus è la figura che compensa l’energia femminile; l’Anima quella che compensa l’energia maschile.
Ne consegue che, conoscendo bene questo lato della propria psiche, è possibile interagire in modo armonico con l’altro sesso e diviene più facile instaurare una relazione sana e gratificante.
Amore e Psiche: la psicologia del rapporto di coppia
Psicologicamente parlando… il percorso che affrontano Amore e Psiche può essere inteso come il percorso che ognuno di noi è portato a sostenere nel comprendere meglio la propria natura, il suo ruolo e la trasformazione che comporta diventare una coppia. Come ho scritto nel mio libro “Una vita da favola” tutti noi ci siamo almeno una volta innamorati, abbiamo provato la timidezza iniziale, la passione dei successivi momenti e poi le difficoltà: le frasi non dette, i pensieri non condivisi, le confidenze di coppia taciute, le pause di riflessione.. E così, può capitare che la nostra relazione s’imbatta in momenti bui e difficili. A volte le nostre decisioni o il destino ci mettono di fronte a delle scelte; talvolta sono vere e proprie sfide da superare.
La vita ci mette quotidianamente di fronte a nuove sfide:
Ci sono coppie che decidono di affrontare assieme una situazione difficile;
Altre coppie, invece, capiscono che la relazione è giunta al termine.
In entrambi i casi il modo migliore per superare il susseguirsi degli eventi è quello di essere consapevoli di ciò che si desidera. Solo così si matura e si capisce quale sia la scelta che assicuri un futuro più sereno, accordato con le nostre emozioni: armonico con chi ci sta al fianco.
Nel caso di Amore e Psiche la relazione continua, perché la crescita personale è parallela ed appartiene ad entrambi i protagonisti. Psiche si impegnerà per riabbracciare l’amante, ma anche Amore svilupperà un forte senso di responsabilità che lo incoraggerà a salvare la ragazza. Ogni protagonista intraprende una via, ma coordinati e simmetrici verso la risoluzione. Così, le strade si intrecciano e si uniscono. Allora, si comincia a camminare nuovamente assieme.
Questa forza si traduce nella bellezza di un “noi” condiviso, questo è l’Amore che Canova immortala nell’abbraccio morbido tra i due giovani amanti. La scultura di marmo bianco è strutturata a forma di x, dove al centro si incontrano gli amanti, le cui figure poi proseguono lungo tutta la scultura con la serenità di chi ha trovato il proprio modo di essere, di chi sa quali parti condividere e quali invece mantenere intime e personali.
Cerchiamo anche noi, nelle nostre relazioni, l’equilibrio tra identità e fusione, tra crescita e proporzione, impegno e libertà – la coppia deve creare armonia. Ci deve essere una logica complicità tra chi si Ama: l’Amore non è sola ragione o passione. Il vero Amore è un percorso. Il vero Amore è Eros e Psiche. E per concludere la favola di Apuleio…